Le tasche gengivali sono una patologia causata principalmente da placca e tartaro e possono provocare la caduta del dente anche perfettamente sano. Scopriamo quali sono i sintomi, le cause e le cure per individuare in tempo le tasche gengivali ed intervenire con l’aiuto di un professionista.

Le tasche gengivali sono provocate da un aumento del solco gengivale, cioè quello spazio stretto e poco profondo ai lati del dente. Quando il solco gengivale aumenta in modo eccessivo, si formano le tasche gengivali, chiamate anche tasche parodontali, derivanti dalla formazione della placca batterica che distrugge l’epitelio sulculare lasciando esposta la radice dentale. L’accumulo di batteri provoca gengiviti e frequenti sanguinamenti anche dopo un lieve spazzolamento dei denti.
La contrazione della gengiva provoca il riassorbimento dell’osso sottostante, che dà vita a tasche ossee dove si accumula la placca che a sua volta si calcifica in tartaro. La placca ed il tartaro si accumulano sotto i tessuti gengivali, che diventano un vero ricettacolo di batteri favorendo l’avanzamento della problematica. La risposta dei meccanismi di difesa del sistema immunitario provoca la reazione dei batteri che distruggono gli osteoblasti, le cellule responsabili della produzione ossea.
Durante la riparazione dei tessuti, l’epitelio si rigenera più velocemente dell’osso ricoprendo la tasca parodontale ed impedendole di regredire completamente. L’assorbimento osseo provoca quindi l’instabilità dei denti, che iniziano a muoversi e rischiano di cadere anche se sono in perfetta salute.

I principali sintomi delle tasche parodontali

sintomi più comuni delle tasche parodontali sono i seguenti:

  • presenza di solchi tra i denti;
  • alitosi;
  • denti che si muovono;
  • gengive sanguinanti o gonfie.

Questi sintomi non sono immediatamente visibili ma possono comparire solo in uno stato avanzato della malattia. Ti consiglio quindi di sottoporti frequentemente a visite presso Gi.Vi.Dental per monitorare e salvaguardare la salute del tuo cavo orale.
La diagnosi generalmente viene effettuata tramite il sondaggio parodontale, che prevede l’inserimento di una sonda di misurazione tra il dente e il bordo gengivale per individuare le dimensioni dello spazio presente. Se i solchi arrivano a 4 millimetri si può attestare la presenza di tasche gengivali che mettono a rischio l’intera dentatura. In tal caso il dentista potrà intervenire.

Le cause delle tasche parodontali


Le cause delle tasche parodontali sono da ricercare soprattutto nella formazione di placca batterica non rimossa, ma devi considerare anche altri fattori che possono provocarla come:

  • il fumo che contiene sostanze citotossiche capaci di distruggere le cellule preposte alla produzione dei tessuti di sostegno dei denti;
  • stress e tensioni che abbassano le difese immunitarie;
  • terapie farmacologiche a base di antidepressivi, contraccettivi, farmaci antipertensivi e cortisonici;
  • mutazioni ormonali che comprendono la menopausa, la gravidanza e la pubertà;
  • diabete.
  • Poca igiene orale 

Principali terapie mediche per contrastare le tasche parodontali

 

Nel caso in cui la malattia non sia particolarmente avanzata o grave puoi ricorrere sia alle sedute di pulizia radicolare profonda, detta scaling e sia con l’aiuto del Laser e di antibiotico a lento rilascio che favorisce la guarigione dei tessuti circostanti.
Se invece la patologia è in stato avanzato, bisogna ricorrere ad interventi più invasivi: la chirurgia resettiva o la chirurgia rigenerativa.


La chirurgia resettiva rimodella l’osso che dà sostegno ai denti ed elimina tutte quelle irregolarità che possono favorire la formazione di placca in quegli spazi. Questo intervento rimuove definitivamente le tasche gengivali che causano la formazione e la proliferazione dei batteri.
La chirurgia rigenerativa prevede l’utilizzo di biomateriali e sostanze chimiche finalizzate a ricostruire o rigenerare il tessuto osseo compromesso. Fino a qualche anno fa i dentisti prelevavano una parte del tessuto del paziente da altri sedi corporee per la ricostruzione. Oggi esistono metodi più innovativi che prevedono l’utilizzo di membrane biocompatibili sostitutive efficienti e performanti.


Un’altra terapia ancor più moderna, si chiama laser al neodimio. Tale trattamento è indolore e non prevede alcuna anestesia; si basa sulla proiezione di un laser verso la gengiva, capace di eliminare i batteri tramite vaporizzazione. L’area malata della gengiva viene rimossa senza provocare alcun dolore né danni, favorendo la rigenerazione del tessuto osseo.

L’importanza della prevenzione in prossimità di una gravidanza

 

In previsione di una gravidanza è di fondamentale importanza sottoporsi a regolari controlli della placca batterica. Ogni problema delle gengive deve essere curato adeguatamente prima della gravidanza, cosicché la futura mamma possa assumere farmaci senza dover tener conto delle possibili conseguenze al feto.
Se la gravidanza è già in atto le tasche parodontali possono avere conseguenze anche piuttosto gravi come il parto prematuro, dovuto dalla produzione di tossine tossiche e della loro interazione con le prostaglandine e l’interleuchina prodotte dal corpo della madre.

Sintomi della parodontite. Qual è la differenza tra parodontite acuta e cronica?

 

Strettamente collegata alle tasche parodontali è la parodontite, cioè un’infiammazione del tessuto che ricopre la radice del dente. Questa condizione causa la progressiva perdita dei tessuti di sostegno col rischio di perdere i denti. L’infiammazione è causata dalla proliferazione dei batteri sui tessuti del dente. La parodontite può essere di due tipologie: cronica e acuta.


La parodontite cronica è un’infiammazione dell’apparato di sostegno dei denti nella zona dell’apice radicolare. Può dipendere da diversi fattori quali bruxismo, disinfettanti, farmaci, polpa infetta o necrotica. L’osso viene sostituito da tessuti molli infiammatori intorno all’apice radicolare. In questa condizione il dente risulta molto sensibile alla masticazione ed agli stimoli esterni.


La parodontite acuta è una reazione infiammatoria dei tessuti periapicali del dente in seguito ad uno stimolo irritativo presente nel sistema canalare dell’elemento. L’infiammazione dei tessuti deriva prevalentemente da una patologia infettiva presente nell’elemento dentario causata spesso da una carie profonda, o in casi più rari da lesioni traumatiche o lesioni non cariose del dente.

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