Un impianto dentale è un dispositivo protesico fisso, utilizzato per la copertura dello spazio lasciato libero da uno o più denti mancanti o estratti.
Le parti che costituiscono gli impianti dentali sono sostanzialmente tre: la vite endossea, l’abutment e la protesi dentaria.
La vite endossea mima la radice di un dente vero, pertanto deve inserirsi nel tessuto osseo mandibolare o mascellare. L’abutment è l’elemento di raccordo tra la vite endossea e la protesi dentaria; è detto anche componente transmucosa, perché è in stretto rapporto con la mucosa gengivale. Infine, la protesi dentaria è ciò che prende il posto dei denti mancanti; quindi, è una dentatura artificiale.
L’installazione di un impianto dentale è un intervento chirurgico a tutti gli effetti, che prevede generalmente l’anestesia locale e una modesta sedazione. Come in ogni intervento chirurgico, c’è un certo rischio di complicanze.
Il materiale d’elezione degli impianti dentali è il titanio nella sua forma pura;
Se gestito nella maniera adeguata, un impianto dentale ben installato può durare tranquillamente 10-15 anni. La prognosi, quindi, tende a essere favorevole.
Un impianto dentale è un dispositivo protesico fisso, composto da una radice dentale artificiale, inseribile nella mascella o nella mandibola, e da uno o più denti artificiali.
Lo scopo di un impianto dentale è coprire lo spazio lasciato libero da uno o più denti mancanti o estratti, nell’arcata dentaria superiore o inferiore.
L’installazione di un impianto dentale è, a tutti gli effetti, un intervento di tipo chirurgico.
L’IMPIANTO DENTALE E IL PONTE DENTALE SONO LA STESSA COSA?
Molte persone confondono l’impianto dentale con il ponte dentale.
L’errore nasce, molto probabilmente, dal fatto che impianto e ponte dentale possiedono le medesime indicazioni.
Caratteristiche
L’impianto dentale consta di tre parti principali: la cosiddetta vite endossea (o fixture), il cosiddetto abutment (o componente transmucosa) e la protesi dentaria (o corona artificiale).
- La vite endossea è l’elemento dell’impianto dentale cilindrico e filettato che, a seguito del suo inserimento nell’osso mandibolare o mascellare, subirà il processo di osteointegrazione, ossia il processo di integrazione nel tessuto osseo.
Dalla vite endossea e dal suo inserimento nel tessuto osseo dipende la solidità dell’impianto dentale; per questo motivo, ne costituisce la porzione più rappresentativa.
In un dente normale, la vite endossea equivale sostanzialmente alla radice. - L’abutment è l’elemento dell’impianto dentale che connette la vite endossea alla protesi dentaria. Dopo l’inserimento dell’impianto dentale, rappresenta la porzione a stretto contatto con la mucosa gengivale; ciò spiega per quale motivo prende anche il nome alternativo di componente transmucosa.
- La protesi dentaria è ciò che sostituisce il o i denti mancanti o estratti. Di fatto, è la parte esterna dell’impianto dentale, che ha il compito di coprire la zona priva di denti.
È importante ricordare che le dimensioni di un impianto dentale – nella fattispecie della vite endossea – variano a seconda della quantità di osso mascellare o mandibolare disponibile: più tessuto osseo è disponibile e maggiore è la lunghezza della vite endossea; viceversa, meno tessuto osseo c’è e minore è la lunghezza della vite endossea.
POSSIBILI VARIANTI
Esistono almeno due tipologie di impianto dentale: la tipologia in cui l’abutment è parte integrante della vite endossea (i due elementi formano un tutt’uno, quindi sono inseparabili) e la tipologia in cui l’abutment e la vite endossea sono due parti a sé stanti, separate.
Tra le due possibili tipologie di impianto dentale appena proposte, la più utilizzata è la seconda, in quanto è associata a una gestione più semplice e facilita eventuali riparazioni a danneggiamenti che una delle varie parti può subire da dopo l’installazione.
COSA DISTINGUE IL PONTE DENTALE DALL’IMPIANTO DENTALE?
Impianto dentale e ponte dentale presentano diverse differenze. Tra queste, se ne segnala una in particolare: mentre l’impianto dentale prevede il suo ancoraggio alle ossa che di norma sostengono la dentatura umana (mandibola o mascella), il ponte dentale prevede il suo ancoraggio ai denti delimitanti la zona priva di denti.
Indicazioni
L’installazione di un impianto dentale è indicata ogniqualvolta la mancanza di uno o più denti:
- Compromette la funzione masticatoria;
- Pregiudica la funzione fonetica;
- Rovina l’aspetto del sorriso, creando un disagio estetico;
- Rischia di causare lo spostamento dei denti sani adiacenti.
CAUSE DELLA MANCANZA DI UNO O PIÙ DENTI
Un gap dentale – cioè un’area mancante di uno o più denti – può dipendere da:
- Una carie grave e incurabile, che ha reso necessaria l’estrazione del dente o dei denti interessati;
- Una severa frattura non solo della corona, ma anche della radice di uno o più denti;
- Ascesso dentale importante;
- Vecchiaia;
- Parodontite severa, che ha reso indispensabile l’estrazione dentaria.
Requisiti
Per l’installazione di un impianto dentale, è assolutamente indispensabile che gengive e tessuto osseo mascellare o mandibolare siano in buona salute.
ALTERNATIVE
Se non sussistono i presupposti per poter installare un impianto dentale, l’alternativa a quest’ultimo consiste nel già citato ponte dentali