l bite, o morso, è un particolare dispositivo da inserire nel cavo orale per proteggere i denti dalle conseguenze del digrignamento notturno, ossia il bruxismo. Si usa anche per problemi di malocclusione, russamento, dislocazione della mandibola
Quando si parla di bite si pensa subito al bruxismo. Quest’ultimo consiste nell’abitudine notturna di digrignare i denti, che può determinare una lunga serie di disturbi. I principali sono: erosione dello smalto, predisposizione alla carie, sensibilità dentinale, usura dei denti fino alla frattura e a un aumento della mobilità dentale, o addirittura alla perdita di uno o più elementi, che richiederà successivi interventi di implantologia. Frequenti anche i disturbi temporo-mandibolari. Un ulteriore risvolto negativo del bruxismo è il rumore del digrignamento, che può arrivare a essere così accentuato da disturbare il riposo del partner. Il soggetto colpito non sempre è consapevole del problema. Qui da Gi.Vi.Dental, dentista a Monza e Seregno, è capitato più di una volta di effettuare la diagnosi a pazienti alquanto stupiti.
ll morso è il trattamento d’elezione per tale disturbo, ma in realtà il suo impiego ha anche altre indicazioni. Si può usare infatti in alcune forme di malocclusione, in alternativa a trattamenti ortodontici quali gli allineatori ortodontici invisibili, per il russamento, e come supporto ortopedico per il riposizionamento corretto della mandibola dislocata. È importante, se presenti tali problematiche, evitare il fai da te. La scelta del morso adatto non è semplice come sembra, e in certi casi, come le malocclusioni, può essere preferibile optare per un altro trattamento. Una scelta sbagliata non solo non risolverebbe il disturbo, ma potrebbe avere conseguenze negative sull’articolazione mandibolare.